Descrizione
Con uno sguardo complessivo sulle opere di Pietro Rotari, il libro offre una sintesi della sua produzione artistica suddivisa nei vari periodi che contraddistinsero la sua prestigiosa carriera. Nato a Verona da una famiglia nobile, il conte Pietro Antonio Rotari (Avesa/Verona 1707 – Pietroburgo 1762) frequentò in questa città dapprima l’incisore Robert van Auden Aerd e in seguito la scuola del pittore veronese Antonio Balestra. Successivamente si trasferì a Venezia, dove studiò le opere di Paolo Veronese e Tiziano. Fu poi a Roma e a Napoli per poi tornare a Verona, dove aprì una bottega. Dopo la morte del padre, iniziò a viaggiare per le capitali d’Europa dove ottenne importanti commissioni a Vienna e a Dresda. Fu chiamato a quella di Pietroburgo dall’imperatrice Elisabetta, che gli affidò il prestigioso incarico di diventare il pittore della corte russa. Rotari diventò celebre per i piccoli ritratti femminili, un’autentica moda dell’epoca. I soggetti sono le più belle fanciulle di tutta la Russia (dalle nobili della capitale alle contadine), immortalate in varie pose; la figura è sempre rappresentata a mezzo busto su uno sfondo essenziale. Alla morte di Elisabetta, egli restò ancora in carica sotto il suo successore, lo zar Pietro III, fatto poi eliminare dalla sua consorte, la futura Caterina II. Pietro Rotari morì poco dopo lo zar e nel suo testamento lasciò gran parte delle sue opere rimaste nel suo studio alla nuova imperatrice. Queste opere furono collocate nella reggia di Peterhof (Leningrado), che è attualmente la loro sede.
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