Descrizione
Le “Vecchie storie vere di Campofilone”, vissute in quelle strade in quelle campagne… “Li sturnelli do lo mete”, chi li ha più sentiti? Con la loro musica lenta che sapeva sì di fatica, ma anche di sole ed d’allegria e che formava un tessuto canoro da una collina all’altra. E quelli della vendemmia, dalle cadenze dolci e promettenti? Perché il lavoro, la fatica si trasformavano in ritmo musicale. Quando ho chiesto alle donne anziane di collaborare con i vecchi canti, ho visto nei loro occhi la luce della giovinezza ed il fiorire dell’entusiasmo, così raro oggi. Ma la ragione principale che mi ha indotto a mettere insieme queste pagine è il dialetto, il nostro vecchio dialetto di origine latina, trasmesso dai Benedettini alla gente del luogo. Se non avessi cominciato questa ricerca molti anni fa, ora dovrei rinunciare: le parole del vecchio dialetto originale non sono più reperibili: sono morte con l’ultimo vecchio analfabeta” (dall’Introduzione dell’Autrice)
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