Descrizione
Sorella Maria (1875 – 1961) è una figura straordinaria della spiritualità del Novecento, amica di grandi cercatori di verità, come Albert Schweitzer e Gandhi. Francescana missionaria, lasciò la congregazione per fondare l’Eremo di Campello a cui si aggiunsero presto le prime compagne, chiamate “allodole”. Con loro iniziò una singolare esperienza di comunità orante, aperta al mondo anche in chiave interreligiosa.
Il libro introduce alla dimensione della preghiera di Sorella Maria e alla sua spiritualità. Oltre alle preghiere per la prima volta pubblicate in volume, sono presentati in capitoli successivi e con antologia i temi più cari alla minore, come: il silenzio, la contemplazione, la liturgia, i sacramenti, e la preghiera di intercessione, carisma centrale dell’Eremo. “Pregare con Sorella Maria” è dunque un itinerario meditativo-spirituale che parla della preghiera come di una realtà viva, come dimensione di corporeità e di contemplazione: “Forza cosmica”, ma anche “respiro dell’anima, sospensione dinanzi al mistero, gemito sulla sorte umana”.
Dalla Introduzione di Andreina Giussani: Conoscere la Comunità delle Sorelle dell’Eremo francescano di Campello è un’esperienza intensa, appagante ma difficile da sintetizzare in poche battute. Coinvolge, interpella, stupisce, lascia il segno, pone domande e suggerisce risposte, stimola alla ricerca interiore e sollecita alla dimensione comunitaria. Ti chiedi subito chi abbia voluto quel luogo e quel tipo di vita, chi abbia dato energia, orizzonti, senso; entri così nella dimensione che connota quel luogo, quella vita e conosci il pensiero e il sentire di Sorella Maria, che lo ha voluto con intuizione profetica e con la tenacia che supera ogni ostacolo. Lì senti veramente il mondo con tutte le sue urgenze, drammi, angosce, lì avverti che ci si affida, che nulla è scontato, rituale, formalistico e l’orante capisce che “la preghiera è la grande forza, possente quanto l’amore, perché viene dall’amore”.
Colpiscono alcune frasi che Sorella Maria ha scritto, perché rivelano la sua fede autentica nel Dio della vita, la sua straordinaria sensibilità poetica, la sua apertura a ogni essere, quella dimensione “cosmica” che nelle varie esperienze dell’esistenza ha saputo testimoniare. Sono parole che dicono la potenza e insieme la dolcezza del pregare, che parlano della preghiera come di una realtà viva, come dimensione di corporeità e di contemplazione: “forza cosmica”, ma anche “respiro dell’anima, sospensione dinanzi al mistero, gemito sulla sorte umana”. (Adriana Giussani)