La scienza di fronte a Cristo

Credere nel mondo e credere in Dio

 20,00

Carta del Docente


Autore: Pierre Teilhard de Chardin
Traduzione e note di Annamaria Tassone Bernardi
ISBN: 978-88-88163-048
Pagine: 202
Formato: 14 x 21
Anno: 2002
Anteprima:

Descrizione

A cura di Silvana Procacci

Dopo lunghi anni di attesa, viene pubblicata l’opera finora inedita di Pierre Teilhard de Chardin (1881-1955), scienziato e pensatore francese tra i più letti e discussi del XX secolo, le cui opere sono state oggetto per decenni di accese polemiche (le più note Il fenomeno umano e L’ambiente divino). La Scienza di fronte a Cristo – tit. orig. Science et Christ, Ed. du Seuil, 1965 – risulta una delle opere più complete del grande pensatore francese, in cui sono presentati i temi centrali della sua complessa e maestosa visione scientifica e spirituale. Il libro è composto da una serie di saggi scritti da Teilhard tra il 1921 e il 1955, a testimonianza dell’evolversi del suo pensiero, che forniscono ulteriori elementi di approfondimento delle sue teorie sull’evoluzione dell’uomo e dell’universo. Dalle sue ricerche in campo scientifico e dalla sua riflessione di uomo credente, nasce la presa di coscienza del cammino fisico-spirituale dellintero universo in Cristo che ha la possibilità, secondo Teilhard, di rinnovare profondamente nelle sue radici il cristianesimo. L’opera è particolarmente significativa per ciò che riguarda il rapporto tra scienza e fede da un lato, e tra filosofia e teologia dall’altro. Essa mette in risalto la figura salvifica di Cristo come lunico reggitore – nel concreto senso fisico – dell’universo, e il solo redentore – nella sua valenza spirituale. E parimenti significativa per il nuovo linguaggio elaborato da Teilhard per meglio aderire alla grande novità della sua proposta scientifica-teologica. La filosofia elaborata da Teilhard de Chardin fornisce al credente (e non solo) – che non voglia rimanere invischiato nella schizofrenica separazione tra il mondo-macchina oggettivato dalla tecnica e la tensione verso la trascendenza aperta dalla fede religiosa – delle stimolanti riflessioni sul futuro dell’uomo e della creazione. Lungi dal cadere in un concordismo, Teilhard individua un dialogo tra scienza e fede, attribuendo addirittura un valore religioso alla ricerca scientifica.

Pierre Teilhard de Chardin (Sarcenat, 1881 – New York 1955) è sicuramente tra gli scrittori cristiani più letti e discussi del XX secolo sia in ambiente scientifico che filosofico-teologico. Interessatosi in giovane età di fisica e geologia, si dedicò con brillanti successi alla paleontologia. Nel 1899 entrò nella Compagnia di Gesù e nel 1911 venne ordinato sacerdote. Dapprima docente di geologia all’Institut Catholique di Parigi, prese parte alla spedizione scientifica in Cina (1926) che portò alla discussa scoperta del sinantropo, e che lo vedrà impegnato in un fervente lavoro di ricerca e catalogazione per circa un ventennio, fino a quando finì per stabilirsi negli Stati Uniti. La sua vasta opera comprende, oltre a numerosi scritti scientifici nel campo della geologia e della paleontologia, affascinanti testi in cui espone la sua visione filosofico-religiosa all’insegna di una cosmologia evoluzionistica in opposizione alla concezione materialistica del darwinismo. Tra le sue opere, per lo più uscite postume, ricordiamo Il Fenomeno umano (1955), L’ambiente divino (1957), La mia fede (1969).

Postfazione di Aurelio Rizzacasa  – Indice analitico per temi di Fabio Mantovani

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