Descrizione
“Chiunque è dalla verità ascolta la mia voce” (Gv 18,37). Nel celebre dialogo tra Gesù e Pilato, il procuratore romano di fronte a questa affermazione rimane sbigottito e rimanda: “Che cosa è la verità?”. Potrebbe sembrare l’inizio di un surreale colloquio filosofico, ma in realtà è la fine. Pilato infatti proclama alla folla in modo chiaro, netto: “Non trovo in lui nessuna colpa”. Ha un lampo e capisce tutto: l’uomo che gli hanno consegnato è perfettamente innocente. Ma poi avviene lo stesso la condanna.
Che cosa succede nell’animo e nel cuore di questo romano? Perché intuisce l’innocenza del Cristo e poco dopo decreta la sentenza di morte? È entrata in scena l’opinione pubblica, la forza della massa, la pressione del mondo, che non può sopportare di ricevere leggi e istruzioni dalla Verità. Il male si lancia sul bene e lo sbrana, trovando in Pilato un complice perfetto.
Niente di nuovo sotto il Sole: anche oggi i Pilati di turno consegnano la Verità ai carnefici per timore di inimicarsi le folle, preferendo uccidere il bene e continuare a vivere il non-senso di una vita costruita sui piaceri effimeri (e falsi) del mondo.
La vittoria però è scritta: la morte per amore e per il perdono è la manifestazione ultima e definitiva di Dio, che risorge per comunicare in modo forte e definitivo il Regno della Verità con il dono dello Spirito Santo infuso nei cuori dei credenti.
Questa battaglia oggi è in atto più che mai. Occorre smascherare quel Pilato che è in noi e quei Pilati attorno a noi e arrendersi con fiducia alla Verità, che continua a passare per le nostre vie, confortando, amando, perdonando, unificando, indicando la via del Bene, con una pazienza infinita.
Stefano Zanardi, un tecnico ingegnere, sposo e padre di famiglia, con umiltà e passione propone in questo libro non già una critica alle strutture esterne della società, troppo facile da fare rimanendo seduti in poltrona, ma un richiamo appassionato a smascherare quel Pilato che è in noi, quella voce del mondo che si amplifica nel nostro cuore. Egli si rivolge pertanto, per primo, a se stesso. Ma siamo noi, tutti, ad essere in pericolo. Gesù si rivolge sempre all’uomo, non alla società in generale. Egli tenta di salvare in extremis addirittura anche Pilato, richiamandolo alla Verità, in quell’ultimo frangente drammatico.
Come fare? Il metodo Zanardi lo riassume in quel ritornello che ripete continuamente: “Togliersi i sandali” perché questa è l’unica cosa da fare, davanti alla santità di Dio, per trovare la risposta, a piedi scalzi, nella fratellanza.
(dalla Presentazione di p. Serafino Tognetti,
monaco della Comunità dei Figli di Dio)