Descrizione
Poche situazioni sociali rendono visibile in modo più chiaro delle favelas quello che significa lesclusione, lemarginazione sociale. Sono là, geograficamente identificabili, in blocchi ben circoscritti, in contrasto con il mondo dellasfalto, la città. Le favelas sono uno dei segnali più evidenti dell”apartheid sociale” che cresce nelle società di questo millennio. La città “divisa”, emarginata, di cui parla lAutore è il risultato della dinamica capitalista che esclude grandi moltitudini dalloccupazione lavorativa e che smantella lo stato sociale. Tuttavia se cè una cosa che colpisce nelle favelas, come si vede dallesperienza di Giuseppe Marchi fatta con sua moglie Giliana, è lestremo contrasto tra le condizioni disumane di vita e lenorme vitalità delle persone che vivono lì, il loro calore umano, il loro senso di festa. Il “sistema” è una cosa ed il “mondo vitale” è unaltra. E questo “mondo della vita” dei poveri che, attraverso la sua rete di legami affettivi, culturali, ludici, morali e religiosi, gli permette di far fronte alla barbarie a cui il sistema continuamente li condanna attraverso la sua logica escludente del mercato, delle leggi e della violenza. E lì che si incontra il potenziale segreto della forza dei poveri e la fonte maggiore della sua mobilitazione.
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