Descrizione
Oltre le religioni 3, con gli autori José María Vigil – David Molineaux – Mary Judith Ress – Ferdinando Sudati – Santiago Villamayor – Matthew Fox
In linea di continuità con la riflessione sviluppata nei due precedenti volumi di questa serie, Oltre le religioni e Il cosmo come rivelazione, gli autori di Una spiritualità oltre il mito, tra i maggiori rappresentanti della nuova teologia di frontiera, si rivolgono a tutti coloro che vivono una tensione ormai insostenibile tra la fede tradizionale e l’appartenenza a una società radicalmente nuova, caratterizzata dalla crescita esponenziale delle conoscenze. L’attuale e profonda ricerca di spiritualità, secondo gli autori, trova una risposta più convincente nelle nuove scienze – cosmologia, meccanica quantistica, scienze della mente – che nelle religioni tradizionali; più nella grandiosa epopea del cosmo come «storia della materia che si risveglia» che nel racconto della salvezza proprio della tradizione cristiana. Ed è quanto viene sottolineato a più riprese nel libro, ponendo l’accento sulla riscoperta della «Realtà Cosmica Sacra Totale di cui siamo parte» (José María Vigil), sulla «necessità vitale di una spiritualità dalle radici profonde come gli impulsi insondabili che ispirano lo sviluppo evolutivo dell’universo» (David Molineaux), sul «passaggio dall’insistenza sul progetto umano all’attrazione verso il progetto della Terra» (Mary Judith Ress), sul «recupero del senso della sacralità della Terra e di tutti coloro che la abitano» (Matthew Fox).
E se è proprio all’incompatibilità tra le due visioni che si deve il modo schizofrenico in cui tante persone, figlie allo stesso tempo della scienza e della fede, vivono la loro duplice appartenenza, è urgente trovare indicazioni precise per una rielaborazione del patrimonio simbolico religioso, così da riconciliarlo con un mondo che sta drasticamente cambiando, riunificando il cuore diviso dell’umanità.
AUTORI e CURATORI del libro Una spiritualità oltre il mito
Claudia Fanti, giornalista, collaboratrice di Adista e del Manifesto, esperta di movimenti ecclesiali e sociali dell’America Latina, autrice di numerosi articoli e saggi.
José María Vigil, religioso clarettiano residente attualmente a Panama, è coordinatore della Commissione teologica internazionale dell’Associazione Ecumenica dei Teologi del Terzo Mondo e uno dei principali rappresentanti della riflessione teologica sui nuovi paradigmi.
David Molineaux, educatore e scrittore, residente in Cile, è esperto nei temi della spiritualità non teistica e della nuova cosmologia.
Mary Judith Ress, teologa ecofemminista, già missionaria laica cattolica di Maryknoll, è nata negli Stati Uniti ma vive in Cile dal 1991, dove ha contribuito alla nascita della rivista di ecofemminismo, spiritualità e teologia Conspirando.
Ferdinando Sudati, teologo e presbitero diocesano, è curatore di saggi sui nuovi paradigmi teologici. Con Gabrielli
Santiago Villamayor, spagnolo, è membro della comunità di base Almofuentes di Saragozza ed esperto nel tema del paradigma postreligionale.
Matthew Fox, ex domenicano statunitense e oggi prete episcopaliano, è teologo di fama internazionale, saggista e uno dei massimi esponenti della spiritualità del creato. Con Gabrielli editori ha pubblicato: Preghiera. Una risposta radicale all’esistenza e La spiritualità del creato. Manuale di mistica ribelle
Francesco Comina, giornalista professionista, è stato per dieci anni il coordinatore del Centro per la pace del Comune di Bolzano organizzando incontri e dibattiti con alcuni grandi testimoni e pensatori del nostro tempo, autore di numerosi libri tra cui l’ultimo con Gabrielli editori Il demone dell’amore. La grande filosofa al cospetto di un sentimento che infiamma, con Ágnes Heller
Dalla Prefazione di Francesco Comina
«Siamo passati dal Cosmo al Caos, dall’idea di un ordine geometrico e matematico al disordine entropico. Il tempo finirà quando verrà meno l’energia disponibile. La tecnologia, che si è fatta tecnocrazia, accelera freneticamente la corsa verso la fine e la stupidità della politica che fa la guerra, ancor prima del suo crimine effettivo di morte e distruzione sulle città assediate, sta nella costruzione di armi potentissime che solo nel loro farsi tolgono energie al cosmo, abbreviando il corso della storia. (…)
Che non ci sia qualcosa di salvifico in tutto questo terribile tormento? Che davvero siamo sulla soglia di una mutazione antropologica dagli esiti imprevedibili e imperscrutabili? Che la frantumazione dell’ordine e delle certezze, con le quali abbiamo guardato allo sviluppo della storia e delle società, non consenta all’essere umano contemporaneo di tornare a se stesso liberando il campo da strutture e sovrastrutture che hanno soffocato la sete di umanità profonda e la ricerca autentica di una spiritualità del creato? Che non si torni finalmente alla parola, al linguaggio, alla comunicazione che ci è sfuggita di mano diventando pura trasmissione di messaggi cifrati e di digitazioni puramente istintuali? (…)
Che ne è dei dogmi, dei riti, dei miti, dei simboli che hanno alimentato le religioni organizzate, strutturate, le quali spesso si sono sacralizzate in società chiuse divenendo piatto prelibato della frenesia strumentale dei potenti di turno? E che ne è di quell’aspirazione umana profonda a percepire fra i capelli il soffio leggero di uno spirito capace di ridestare forze creative per “amorizzare” la terra? Che non ci si trovi finalmente dentro una nuova stagione dell’umanità liberata dal peso della caduta e dalle lingue di fuoco infernali del peccato per ritrovare i sentieri di una nuova innocenza, come cercò di rappresentarla il filosofo-teologo ispano-indiano Raimon Panikkar? (…)
E qui si pone con forza il tema di questo libro, ossia il kairòs post-religionale, come è stato definito, il momento propizio per un superamento delle religioni e una nuova coscienza nella relazione fra l’essere umano e il cosmo. O forse semplicemente un nuovo sguardo contemplativo dell’essere umano, una “conversione” della dimensione religiosa non più ancorata a sistemi codificati ma libera di esprimere una trascendenza nell’immanenza, secondo la linea teologica formulata, ancora durante gli anni del nazismo, da Dietrich Bonhoeffer.»