Descrizione
Zanardini porta il lettore a contatto con la “selva” ovvero con il mondo dei popoli indigeni. Ne esplora la spiritualità ma anche la medicina sciamanica, il sistema della cultura indigena. Il protagonista, padre Raul, mette in risalto un mondo ricco di sapienza, di maestri nell’arte del ben vivere. Un mondo che quello ricco e sviluppato tende a marginalizzare. Questi popoli in modo forte mettono a fuoco, coi loro linguaggi e soprattutto con i loro silenzi, il brusio del mistero. Si può dire che padre Raul, ovvero padre Giuseppe, testimonia la presenza nella selva, lontana dal mondo tecnologizzato, del brusio degli angeli. (dalla Postfazione di Arnaldo Nesti)
Il protagonista di questo romanzo biografico, p. Raul, è un prete cattolico di idee progressiste. Dal Canada viene inviato in un luogo lontano, in Paraguay, nel cuore dell’America Latina, con il proposito di vivere a stretto contatto con le popolazioni della selva nell’esteso territorio del Chaco. Lì la sua vita subisce una svolta radicale. Si immerge nel mondo indigeno condividendo le gioie, le speranze e anche le delusioni della gente. Vive in una capanna, costruisce legami con le comunità locali, tutti i suoi riferimenti e convinzioni, personali e culturali, mutano radicalmente. Dall’origine dell’universo al celibato, p. Raul si apre a visioni del mondo molto lontane dal canone occidentale. In Dio parla nella selva sono presenti diverse dimensioni: ecologica, teologica, socio-politica, femminile che diventano un tutt’uno con la trasformazione del protagonista, con i suoi dilemmi, la sua fede e la sua ricerca di un cristianesimo autenticamente vissuto.