Dopo Ippocrate

Chi ci curerà nell’era dell’Intelligenza Artificiale?

 13,00

L’Intelligenza Artificiale come utile ausilio e tecnologia a beneficio dei sofferenti ma non come surrogato di buona medicina. Curare il malato, oltre la sua malattia.



Autore: Giuseppe Maso
Postfazione di Gianfranco Sinagra
ISBN: 978-88-6099-551-3
Pagine: 95
Formato: 12 x 18
Anno: 2024
Anteprima:

Descrizione

Chi ci cura nell’era dell’ Intelligenza Artificiale? il nuovo libro del medico Giuseppe Maso “Dopo Ippocrate”

Nel 1976 Jerrold S. Maxmen sosteneva e prevedeva la scomparsa della figura del medico nel ventunesimo secolo. Un’era in cui questa figura sarebbe diventata obsoleta per motivi tecnologici, politici, economici e sociali, un’era in cui si sarebbe instaurato un modello di erogazione delle cure gestito dal computer e da una nuova figura professionale. Già allora si poteva prevedere come le funzioni cliniche e non cliniche dei dottori avrebbero potuto essere gestite da un computer. Per l’autore, con le conoscenze e la tecnologia, già allora a disposizione, la necessità del medico era solo un mito. Maxmen ha fatto previsioni fino al 2025 e buona parte di queste si sono realizzate sia nel campo delle comunicazioni che in quello della tecnologia così come molte in quello biomedico. 

Come è cambiata la medicina dall’inizio del secolo scorso e come sta cambiando nel ventunesimo secolo?

I mutamenti sono stati sostanziali e rapidi come mai è avvenuto nei secoli precedenti. Possiamo distinguere grossolanamente quattro fasi. Nella prima fase, dall’inizio del novecento fino agli anni ’50, il medico acquisiva finalmente strumenti per curare e guarire malattie acute e infettive. Le vaccinazioni di massa, la scoperta degli antibiotici e di altri farmaci efficaci cambiavano radicalmente le condizioni di salute della popolazione nel mondo occidentale. Il medico aveva un ruolo importante e definito nella società e gestiva la cura in modo autoritario e paternalistico. La seconda fase fino agli anni ’80 è stata caratterizzata dalla esaltazione delle specializzazioni nate dallo sviluppo della tecnologia prevalentemente diagnostica. Questo ha portato ad una frammentazione delle conoscenze e delle abilità mediche, ha mutato la formazione accademica e ha portato la maggior parte dei medici ad occuparsi in maniera quasi esclusiva di un organo, di un apparato o di una apparecchiatura diagnostica o terapeutica complessa. La terza fase inizia alle soglie del 2000, la tecnologia permette di curare molte malattie e di modificarne la storia naturale. Permette di cambiare la demografia dei continenti. Cambiano le aspettative dei pazienti e la domanda di prestazioni sanitarie. Con la globalizzazione la tecnologia non ha più confini, la figura del medico muta geograficamente solo perché viene disegnata dai sistemi di erogazione delle cure decisi dalla politica. In questa fase la medicina si interessa anche di ambiti estranei alla sua tradizione. Fecondazione assistita, manipolazioni genetiche, chirurgia estetica, protesi meccaniche, trapianti di organi, clonazione, transessualità, sopravvivenza di soggetti ridotti a una vita vegetativa ed eutanasia sono tutte nuove prestazioni mediche. La quarta fase è quella in cui siamo immersi, è quella dell’inflazione di informazioni, quella degli algoritmi, delle piattaforme di rete, dell’IA e della genetica. (dal primo capitolo)

Postfazione di Gianfranco Sinagra Cardiologo, Direttore del Dipartimento Cardiotoracicovascolare dell’Università di Trieste, Direttore della Scuola di Specializzazione in Malattie Cardiovascolari, Azienda Sanitaria Universitaria Giuliano Isontina.

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