Descrizione
Romanzo storico-teologico che evoca con forza un utopico papato modellato sulla figura di Francesco d’Assisi, un libro di grande fascino che scalda il cuore del lettore e lo avvince dalla prima all’ultima pagina.
Dopo l’elezione di Papa Francesco, rileggere “Habemus papam” è ancora più emozionante e sconvolgente, perché scritto e pubblicato in tempi non sospetti il libro ha veramente anticipato le novità più eclatanti del pontificato di Francesco, a partire dal nome e dalle primissime scelte operate.
Tra storia e teologia si immagina un papato modellato sulla figura di Francesco d’Assisi e racconta con passione il sogno di una rivoluzione possibile e auspicata. L’autore è sempre stato convinto che Papa Francesco era inevitabile ed ineluttabile. Ha vissuto nel ventre della storia in attesa che cessi un certo modo di essere Chiesa oggi: stanca, ripiegata su se stessa e pregna di sé, troppo interpretata come gerarchia e potere… affinché tutta la Chiesa si conformi al Vangelo di Gesù Cristo, l’autentico Volto di Dio.
Nell’ultimo conclave, ambientato idealmente nel giorno di Natale, strumenti inconsapevoli della potenza dello Spirito, i cardinali eleggono un semplice prete della diocesi di Genova che assume il nome di Francesco. Nel discorso Urbi et Orbi di fronte al mondo attonito e allo sconcerto ecclesiastico, in piazza San Pietro, Francesco I si spoglia di tutti i suoi averi, abolisce di fatto il Vaticano per restare semplicemente un uomo pellegrino sulle strade del mondo che indica la via del futuro: il ritorno alle sorgenti evangeliche e alle fonti dell’umanità… Con un colpo di scena finale.
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