Descrizione
…questo canzoniere non è una “storia d’amore”, non si distende (tranne forse che per i primissimi testi e per gli ultimi) in una evidente, coerente diacronia; è piuttosto una collana di immagini che si rincorrono, svariano, si riprendono, realizzando non la compattezza del racconto o addirittura del romanzo in versi, quanto piuttosto la tessitura di una tela ricca di tanti colori e sfumature dell’amore: l’amore d’una donna o di più donne ripensate in diverse stagioni della vita, l’amore delle radici familiari, l’amore del paesaggio e del mondo in cui stanno quelle radici, l’amore toccato dalla gioia, sfiorato talvolta dall’ironia, segnato anche dall’ombra dell’ansia o della malinconia, o anche provato dalla stretta di un dolore profondo. prof. Giulio Galetto
…come il viandante in una strada senza luci naturali, ma splendente come i prati in roride mattine, il poeta sa che esistono pieghe amare: però, negli sguardi della sua donna, nelle mani che tante volte lo hanno accarezzato, nel sorriso delle sue nipotine risuonano sinfonie mai sopite, dolcezze rinnovantesi ogniqualvolta l’urlo della giovinezza perduta arranca come in un’arida ferraglia senza senso.
Il ricordo, portato e cantato sui toni liberi del vissuto personale, s’inscrive in quello straordinario senso saffico dell’amore che acquista volti e sembianze delle cose vive delle persone e della natura come segno mutante dell’io: come quando si raccolgono i sogni e si rivivono gli amori dentro scaffali ordinati. Qui, le armonie e le dissonanze del vivere acquistano leggerezza, leggiadria e incorporeità: come un canto silenzioso. prof. Giancarlo Volpato
Video interviste e presentazione: