Descrizione
Anna Capozzo “scatta” Istantanee di un passaggio esistenziale, uomini che cercano la salvezza, il riscatto di un’intera vita nel rapporto con una donna. Si potrebbero riassumere così le sedici brevi storie che nascono dai profili maschili e dalle loro relazioni con il mondo femminile, narrati in questo libro. Anna Capozzo, dirigente della Questura di Verona, traduce situazioni come se fossero immagini e le fa vivere analizzandole singolarmente, con fascinosa precisione. Questa “ricerca di redenzione”, un desiderio mai veramente sopito anche negli animi più provati, fatica a trovare una reale compiutezza, quasi sembrando che il destino si diverta a rovesciare o deviare esiti sperati. Molto spesso è la donna, più o meno consapevolmente, a condurre il gioco e l’uomo sembrerebbe quasi impotente di fronte alla forza creativa e distruttiva che l’Autrice rappresenta con il mare, tante volte citato.
Augusto è depresso, perché? Rocco lotta contro il tempo, cosa cerca? Nicola è preso dai rimorsi, e allora? Alfredo si lascia sfruttare, come mai? Tanti altri nomi, e tante altre storie, raccontate con maestria e partecipazione. L’elemento acqua, simbolo primigenio del femminile, torna con prepotenza nell’ultimo racconto che offre un senso al titolo: “Tuffatori”. Finalmente, per l’uomo, il maschio, nasce la possibilità di dire alla donna: “Fidati di me, lasciati andare, sarò io a condurti questa volta, tuffati con me nel mare della vita!”. Un’ “immersione” che apre a un finale aperto, con il protagonista sospeso per un attimo in quel libero spazio vuoto, occasione di autentica libertà.
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