Descrizione
Un libro sul tema dell’amore, la preziosa eredità di Ágnes Heller
1929 – 2019 La filosofa ungherese, nota a livello internazionale, sopravvissuta alla Shoah e recentemente scomparsa, ha lasciato in dono i suoi pensieri sull’amore con un inedito dedicato ad Anna Frank, sua coetanea, a novant’anni dalla nascita
Ne Il demone dell’amore (Gabrielli editori, Verona luglio 2019) la filosofa ungherese Ágnes Heller, in un intenso dialogo con Francesco Comina e Genny Losurdo, affronta per la prima volta non una complessiva teoria dei sentimenti, ma direttamente il sentimento più esplosivo fra tutti: l’amore con i suoi demoni e il suo impatto nella letteratura, nel pensiero, nell’arte e nella musica. Un viaggio appassionato dalle origini del pensiero fino ai giorni nostri, nella tensione verso la cura del prossimo e il rapporto esistente tra amore e politica. Il libro si chiude con uno scritto inedito della Heller, un ricordo vibrante, pieno di amore per i novant’anni dalla nascita di Anna Frank, sua coetanea. Per non dimenticare i risorgenti nazionalismi, che Ágnes Heller ha affrontato nei suoi ultimi libri tra cui Orbanismo e Paradosso Europa, i nuovi muri e fili spinati.
Scrive Ágnes Heller nella Prefazione: “Poiché ogni filosofo ha un tempo limitato, deve dare priorità alle esigenze teoretiche più urgenti e il dialogo intrattenuto con Francesco Comina e Genny Losurdo si è rivelato un’occasione d’oro per discutere di fenomeni altrimenti tralasciati, ma non per questo meno significativi”. La massima rappresentante della Scuola di Budapest e assistente di György Lukàks scrisse già Teoria dei sentimenti, oltre alla precedente Teoria dei bisogni in Marx, che riscosse un successo inatteso, ma non si era mai soffermata sul più incandescente e imprevedibile fra i sentimenti umani.
Per rispondere alla domanda “cosa è l’amore” Ágnes Heller afferma così: “Ho cercato di attingere a tutte le mie fonti: l’arte, la letteratura, la religione, la filosofia. Non si possono contare tutte, perché l’amore è ovunque. Perciò invito il lettore a unirsi in quest’avventura con me, Francesco e Genny per trovare risposte a cosa sia l’amore. Questo non è solo un libro da leggere: tutti i lettori portano con sé non solo le proprie esperienze, ma anche le proprie idee sull’amore, e potranno sentirsi a momenti coinvolti, soddisfatti o contrariati, potranno dire sì oppure no durante la lettura. Saranno partecipi del nostro dialogo.”
“L’amore – conclude la Heller – è quel sentimento che scalda il cuore della letteratura ed è sempre presente, come una costante, perché senza amore non c’è movimento, non c’è storia, non c’è passione. L’amore ci sarà sempre finché vivrà l’uomo”.
Anna Frank, in una goccia l’oceano di umanità. I nostri 90 anni: lei sommersa, io salvata
di Ágnes Heller
Estratto del discorso inedito per i novant’anni dalla nascita di Anna Frank (12 giugno 1939) che Ágnes Heller ha tenuto nella Paulskirche di Francoforte il 12 giugno 2019. Traduzione dal tedesco di Peter Paul Litturi. L’intervento è contenuto nel libro di Ágnes Heller, “Il demone dell’amore”, scritto con Francesco Comina e Genny Losurdo, Gabrielli editori 2019.
«La prima volta che ho letto il diario di Anna Frank ero una giovane donna e lo lessi con gli occhi della bambina che condivideva molte delle esperienze e del vissuto di Anna. Era per me come una parente o un’amica che ho perduto in quei terribili anni della persecuzione. Nel 1944 avevamo ancora una storia comune. Come Anna, ci siamo rallegrati per la sconfitta di Stalingrado o per la caduta di Mussolini allora e per l’attentato a Hitler (purtroppo fallito) e poi, naturalmente, per il D-day del 6 giugno. Rileggendo il diario ho rivissuto le mie gioie di allora e le mie paure. Ho ricordato, come mi capita sempre di fare, l’uccisione di mio papà ad Auschwitz a cui ero molto legata, come Anna al suo Pim. Mi sono anche stupita delle speranze che battevano nel cuore di Anna, le sue fantasie per i possibili giorni del dopoguerra in un momento in cui non ero certa che saremmo mai sopravvissuti.»
«Anna ha vissuto in una goccia l’oceano della condicio humana. Si è interrogata sull’egoismo e sulla disponibilità ad amare il prossimo, sui buoni e sui cattivi. E ha fatto i conti col male. A volte muovendosi nella quotidianità, altre volte guardando la scena dal proscenio del mondo. Spesso ha riflettuto sulle problematiche legate all’identità, che per lei era un fatto molto personale.»
«Anna Frank credeva nel futuro, in un miglioramento del mondo e di tutti i popoli. Tempo fa ho letto le ultime lettere dei condannati a morte dai nazisti. Essi condividevano la fede nel miglioramento del mondo e in una progressiva liberazione degli uomini dal male. Senza questa fede non si poteva né morire e né sopravvivere. Non volevano morire inutilmente, anche se il mondo non è migliorato e le popolazioni non stanno affatto sviluppandosi in modo armonioso e pacifico. Ma anche se tutto ciò fosse stata una illusione essi non sono comunque morti invano. Anna Frank sicuramente non è morta invano.
Lei non è morta per qualcosa, è vissuta per qualcosa. Ha vissuto intensamente contro la morte.»