Descrizione
“Don Andrea Gallo vivrà nell’immaginario degli italiani con il suo sigaro, il cappello nero e l’immancabile colletto da prete, i segni più caratteristici della doppia appartenenza che ha contraddistinto la sua lunga, tormentata, ma felice esistenza: l’appartenenza al mondo e alla chiesa, alla terra e al cielo. Mondo e chiesa, terra e cielo, sono termini che per la cultura dominante sono decisamente contrapposti, ma che per Don Gallo erano ugualmente importanti perché ha dedicato la vita esattamente alla pensabilità della loro unione nell’esistenza concreta delle persone.” Così il teologo Vito Mancuso apre nella sua Prefazione questo libro che è un dono collettivo della Comunità San Benedetto al Porto a don Andrea Gallo, affinché la sua indelebile memoria porti sempre più frutti su questa terra, che tanto amava. Un libro che nasce grazie alle interviste, iniziate tre anni fa, della giornalista Giovanna Benetti agli amici, ai più stretti collaboratori di don Gallo, ai volontari e ai ragazzi della Comunità.
Ne esce un ritratto inedito, pieno di amore, di don Gallo, della Comunità e della relazione di questa con il “padre”, che non si riteneva né il fondatore né il capo, ma “come colui che ha comunicato ad un gruppo di persone la passione per gli altri (in particolare per gli emarginati visti come ‘soggetti’) e il coraggio della libertà”.
Il libro è aperto da un testo inedito di don Gallo, una sorta di “testamento” per i “suoi” ragazzi e collaboratori, per i quali afferma che: “Nel mio ruolo di custode e testimone di una storia iniziata negli anni’70, e diventata ormai lunga e importante, ho il compito di badare che essa non si disperda e che non venga buttata via. Per il resto tocca a quanti, più giovani, animano oggi la Comunità. Ognuno deve portare olio a questa Comunità che è una lampada accesa. Spetta a ciascuno dare il suo contributo di creatività affinché la storia continui”.