Descrizione
«Materiale infiammabile, maneggiare con cura». Sì, perché non c’è parola, frase, concetto pronunciati e scritti da don Aldo Antonelli che non scaturiscano dal “fuoco” di una passione profonda. Così nella prefazione don Luigi Ciotti presenta questo libro del parroco di Antrosano (AQ), coordinatore di Libera. Don Antonelli «analizza temi diversi e all’apparenza distanti fra loro: la distinzione tra fede e religione, la crisi economica, le “dimissioni” di Papa Benedetto, la politica, lo “stile” di Papa Francesco, il modo di vedere la donna di una certa parte di Chiesa. Le sue analisi non sono mai semplici esercizi intellettuali. Sono riflessioni che nascono da un’intensa partecipazione emotiva e da un altrettanto profondo coinvolgimento morale. Don Aldo fa capire che l’unico modo per parlare credibilmente di un problema è sentirsene parte in causa. Ecco allora la parola diventare parresìa, il parlare chiaro raccomandato dal Vangelo. E la riflessione intellettuale incarnarsi nell’etica, nella responsabilità di coniugare dimensione spirituale e impegno sociale, Cielo e Terra, Vangelo e Costituzione, ossia costruire la giustizia a partire da questo mondo».
In sintonia con lo spirito del libro, in Appendice è presente un ampio testo inedito di padre Alberto Maggi, “Il dio che non c’è”: tramite una puntuale analisi biblica, padre Maggi chiarisce qual è l’autentica immagine di Dio svelata dal figlio Gesù. Un Dio al servizio degli uomini che si manifesta come amore per l’uomo: «Gesù, l’Uomo-Dio, dimostra che la vera grandezza non consiste nel dominare ma nel servire gli altri. Gesù, ponendosi all’ultimo posto, non solo non perde la dignità, ma manifesta quella vera, quella divina: “Io Yahvé, sono il primo e io stesso sono con gli ultimi” (Is 41,4)».