Descrizione
La società dei consumi e “il seme e il sale” della Parola
Viviamo i tempi tristi di un livellamento che ci uniforma e ci istupidisce. La società dei consumi, con la sua bulimia ideologica, ha distrutto il soggetto, sostituendo il senso con il segno, la profondità della vita psicologica con la superficie dell’oggetto, ovvero la serietà dell’amore con i giochi della seduzione. Quest’involgarimento delle esperienze umane più elevate, ridotte a beni di consumo, ha defraudato l’uomo della sua interiorità, menomandolo perfino delle sue funzioni e dei suoi sensi. Soggetto senza più memoria né sguardo sul futuro, abbisogna di nuovi orizzonti.
Tra la mano che sparge semi e la bocca che gusta sapori è necessario uno sguardo che non si limiti all’osservazione, ma si apra al sogno.
Così sono queste “meditazioni bandite” di don Aldo Antonelli, parroco emerito, appassionato della Parola, vissuta e annunciata nella storia, che ci invita a seguire il suggerimento di George Bernard Shaw: «Alcuni uomini vedono le cose così come sono, e si chiedono: perché? Io sogno le cose come non sono mai state, e dico: perché no?».
Dalla Prefazione di Carlo Molari
Queste pagine sono scritte da un parroco emerito, appassionato della Parola, vissuta e annunciata nella storia. I riferimenti al presente e al recente passato, perciò, sono molto frequenti ma soprattutto costituiscono un messaggio concreto di salvezza che lungo il tempo si rinnova e si reinventa. Le novità fioriscono come risposte alle esigenze di giustizia e di pace che ogni giorno si ripresentano e si sviluppano con il passare degli anni e dei secoli.
Il sottotitolo di questo libro richiama appunto il simbolismo del dono che si offre consumandosi (olio e cera per far luce) o trasformandosi (seme, lievito per sviluppare vita nuova, sale per dare sapore). Sono metafore di pace, che richiamano le dinamiche dell’amore e traducono nella storia la sostanza del vangelo.