La recensione di Piergiorgio Cattani al libro di Raniero La Valle dedicato a Benedetto Calati

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Recensione di Piergiorgio Cattani al libro

Raniero La Valle (a cura di)
BENEDETTO CALATI IL MONACO DELLA LIBERTÀ
Un’intervista nascosta di Innocenzo Gargano e Filippo Gentiloni al monaco camaldolese
Prefazione di Alessandro Barban
Gabrielli editori, pp. 140, € 15,00

pubblicata sul numero 6/2020 nella rubrica “I libri del mese” di “Il Regno – Attualità”

Avvicinarsi alla figura di padre Benedetto Calati (1914-2000) è un dovere ineludibile per chiunque voglia comprendere qualcosa della Chiesa cattolica e dell’Italia del Novecento e non solo. Molti hanno avuto la fortuna di conoscerlo di persona e d’incrociare i suoi occhi «che connotano uno sguardo amicale ma forte, che interrogano, che ti prendono, ti scavano (…) Occhi vivi, brillanti, curiosi, indomiti, che ti fanno uscire da te stesso» (12), come li descrive Alessandro Barban, priore generale dei Camaldolesi, nella Prefazione al volume. Questo libro può aiutare a quanti, per età o per circostanze, non hanno potuto incontrare Calati quando era ancora in vita.
Siamo di fronte a un libro intervista risalente a una conversazione tenutasi il 25 gennaio 1994 nella sua cella di san Gregorio al Celio a Roma. Il nastro della registrazione si era perduto. È merito di Raniero La Valle, amico intimo di Calati, l’averlo ritrovato e aver curato la sua pubblicazione. La Valle presenta questo «resoconto stenografico» come la «straordinaria conversazione» tra Calati e «due amici che lo interrogavano per carpirgli il segreto della sua vita» (13).
Questi due amici erano padre Innocenzo Gargano, suo confratello e discepolo, e Filippo Gentiloni, recentemente scomparso, storica firma del Manifesto.

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