Auguri 2023 da Gabrielli editori

 In News, Eventi, News ed Eventi

Buon Natale!

Ai nostri amici lettori, agli autori e alle autrici, a quanti a vario titolo collaborano con noi, donne e uomini in cammino, auguriamo di cuore un Felice Natale e un Anno Nuovo pieno di speranza, nella condivisione dei percorsi di trasformazione e di libertà che sono già in atto o che si manifesteranno.
La nostra Casa editrice da tempo è in questa dimensione e desideriamo ringraziare per tutto quello che si è realizzato.
Ci sono dei temi che hanno caratterizzato questo 2023 e che con il loro significato, sempre da approfondire, cercheremo di portare avanti anche nell’Anno Nuovo: il senso della male e della sofferenza, quale immagine di Ciò che chiamiamo Dio nella prospettiva post-teista e transteista, la riflessione sulla diversità e sull’“altro”, il volto vivo di Gesù di Nazaret, e altro ancora…

Potrete riconoscere questi temi nel Catalogo pubblicazioni del 2023

E il 2024 si preannuncia davvero interessante con i nuovi libri di:

Paolo Scquizzato, Adriana Zarri, Bruno Mori, Carlo Molari, Battista Borsato, Antonella Elena Rossi, José Arregi… e altre e altri in arrivo!

Infine, condividiamo con voi due passaggi significativi per il nostro percorso editoriale:

Da Quale Dio, quale cristianesimo. La metamorfosi della fede nel XXI secolo, a cura di Claudia Fanti, un passo dal saggio di José Maria Vigil, “Aprire la matrioska. Decostruire il teismo e continuare il cammino”

“Con i piedi ben piantati nuovamente sul suolo cosmico, e superati i fondamentalismi di una parte e dell’altra, fideisti e materialisti, la cultura post-teista emergente avverte sempre più chiaramente la onnidivinità della Realtà. Non si può tornare a “credere” nell’esistenza di quell’ente theós nelle cui mani l’umanità si è consegnata, accogliendo una fantasia utile geniale che ci ha reso più facile la sopravvivenza nel passato. Nell’epoca post-metafisica attuale, la nuova umanità (…) percepisce, semplicemente, il Mistero, la sacralità della persona, della vita, della natura, di questa macro storia del cosmo, che è al tempo stesso la nostra placenta e il nostro sudario, nell’eterna danza di vita e morte di questa avventura (viaggio, mistero). È questa la nuova “divinità” (un astratto sostantivato, non un soggetto concreto) che attrae e seduce il cuore dell’umanità di questo pianeta, con le antenne dritte e i telescopi rivolti alla ricerca delle profondità del Mistero cosmico, e la possibilità-probabilità che non stia da sola nell’Universo, e che sia appena una goccia all’interno di un oceano di coscienza universale… (…)

Molti lo esprimono in questo modo: continuo a credere in Dio, come ho fatto per tutta la mia vita; nel Mistero, nell’Amore, nella Vita, nella Realtà Cosmica con la sua spiritualità e divinità, ma non credo più che sia theós. Non sono più teista. E credo con ciò di non aver perduto altro che un modello cognitivo, uno strumento filosofico. Continuo a credere nella divinità profonda, ma ora so che non è theós, non la immagino più nella forma teista in cui prima, culturalmente, è stato avvolto il Mistero che, sì, continuo ad adorare.”

 

Da L’uomo che narrò Dio. Gesù di Nazaret in chiave transteista, di Annamaria Corallo

“La teologia classica ha sempre immaginato un Gesù già spiri­tualmente maturo, la cui vita si è svolta rispettando ordinate tap­pe prefissate dal progetto di Dio su di lui. Sembra strano, in que­sto senso, parlare di una sua esperienza spirituale o mistica. Ma è quanto reputo necessario considerare per sfilarci da letture fissiste dell’identità di Gesù e riscoprirlo uomo in cammino, capace di maturare lungo la propria vita. Forse l’idea che Gesù sia stato un uomo in divenire potrebbe risultare stridente per chi ha in men­te la formula fondamentale per la cristologia cristiana, secondo la quale Gesù è vero Dio e vero uomo. Il transteismo non intende rinnegare questa idea, ma piuttosto portarla a compimento inter­pretandola secondo la sensibilità culturale attuale. Confermiamo dunque il dogma: Gesù è vero uomo e vero Dio. È vero uomo perché in lui l’umanità si mostra nella versione più autentica, ossia quella aperta a Dio. Ed è vero Dio perché nella sua vita umana si è mostrata l’identità più autentica di Dio. Riconosciamo dunque all’umanità di Gesù il diritto di essere stata dinamica e in evolu­zione, come le nostre. In quel processo di dispiegamento, egli ha narrato Dio. Ma andiamo con ordine, iniziando a considerare al­cuni aspetti della sua vita.”

Recent Posts
Scrivici

Potete inviarci una e-mail, vi risponderemo al più presto.

0

Privacy Preference Center