Descrizione
Il libro presenta una raccolta di testi, note, pensieri, sulla vacuità della vittoria in guerra e nei rapporti quotidiani violenti o imperiosi. Perchè attaccare la vittoria? C’è forse qui un amore del perdere, dell’esser vittime? O si pensa solo ad una vittoria nel mondo spirituale futuro, consegnando alla violenza la vittoria in questo mondo? Denunciando l’inganno della vittoria, si vuole proporre una ragione e un diritto senza forza? No. La nonviolenza è forza. La forza costruisce, la violenza distrugge. Nell’opinione dominante, viziata dall’ideologia della violenza, il guadagno del vincitore è il danno del vinto. Nel pensiero e nella strategia della forza nonviolenta, il guadagno è condiviso, magari minore, ma senza danni. E maggiore soprattutto la qualità umana, la soddisfazione, se non la felicità comune. La gestione dei conflitti con la forza umana dei mezzi costruttivi è l’alternativa alla guerra, sia pubblica che privata. Qui si intende smascherare l’inganno e l’illusione della vittoria: tentativo non superfluo, perchè nei nostri anni l’idolatria mortale della guerra è tornata con arroganza a guidare i potenti e folli detentori di leve omicide. Chiamano vittoria, quando non precipitano invece nello stesso abisso che hanno aperto, quella che è la massima sconfitta umana: essere nemici, gli uni contro gli altri, perciò senza gli altri, dunque meno umani che mai.
Il libro è strutturato in cinque sezioni: I – Voci antiche (dalle origini fino al 1500 dopo Cristo) ; II – Voci moderne (1500-1900); III – Voci del Novecento prima del 1945 ; IV – Voci del Novecento dopo il 1945 ; V – Voci del 2000.
Enrico Peyretti (1935) ha insegnato nei licei Storia e Filosofia; ha fondato con altri, nel 1971, il mensile torinese il foglio (www.ilfoglio.org), che esce da allora regolarmente; è ricercatore per la pace nel Centro Studi ‘Domenico Sereno Regis’ di Torino, (via Garibaldi 13, 10122 Torino), socio dell’IPRI (Italian Peace Research Institute), membro del comitato scientifico del Centro Interatenei Studi per la Pace delle Università piemontesi, e dell’analogo comitato della rivista Satyagraha, edita a Pisa in collaborazione col Centro Interdipartimentale Studi per la Pace, di Pisa; ha pubblicato, in questo campo, alcuni volumi: La politica è pace (Assisi, Cittadella Editrice, 1998); Per perdere la guerra (Torino, Beppe Grande editore, 1999) e numerosi articoli su riviste e volumi collettivi; ha tradotto Il principio nonviolenza. Una filosofia della pace, di Jean-Marie Muller (Pisa, Edizioni Plus, 2004). E’ membro del Movimento Nonviolento e del Movimento Internazionale della Riconciliazione.
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