Descrizione
Si può essere amati a ottanta anni da una donna molto più giovane? Sì. Purché gli ottanta siano solo anagrafici. E’ il caso del protagonista delle “Confessioni” che vive trasognato la splendida vicenda e, quasi rinato, si reclina su se stesso per afferrare il mistero di ciò che gli sta accadendo.
La risposta è contenuta nella sua vita, nel suo essere diverso in mezzo ad una normalità rivoluzionaria ma superficiale e asfissiante. Dovrà dunque trovare il filo conduttore che spiega la stranezza. Comincia un viaggio fiabesco, affascinante e talora doloroso, tenebroso, drammatico, emozionante, attraverso gli anni, le persone, gli avvenimenti, i paesaggi , la storia di un’esistenza non comune, consumata prima tra Abruzzo, Calabria, Puglia e Lombardia, poi, da adulto, in un Veneto in vivace evoluzione economica e umana.
Qualcosa del suo segreto egli comincia a capirlo solo dopo i cinquanta. Lo intravede nel misterioso meccanismo della sua ragione nei recessi della quale, da tempo ormai, sente crescere una autonomia di movimento e di giudizio sorprendente, talora entusiasmante, che gli ispira pace e fiducia, ma che sempre più spesso si rivela pericolosa. In effetti, con frequenza allarmante, senza minimamente volerlo, egli entra in rotta di collisione con diverse persone abituate a non pensare, ma ad agire per stereotipi , sulla base di “verità” condivise, ricevute e metabolizzate secondo canoni e visioni accettate e ritenute “corrette”, magari senza colpa alcuna. Il guaio è che tali contrasti, dal mondo delle idee passano necessariamente a quello della convivenza civile. La società “corretta”, così corriva ad ogni sorta di handicap, tende invece ad escludere i corpi “estranei” al suo pensiero unico. Sicché l’eretico diventa sgradito nel privato, ma quel che è peggio, appare “inaffidabile” a coloro che gestiscono i meccanismi della società civile e politica. Come minimo è opportuno che resti fuori gioco. La sua vita comincia a traballare su ostacoli anomali, perciò imprevedibili, di cui egli avverte la maliziosità senza, o quasi, poter far nulla per pararne i colpi, anche perché, la sua mente leale e trasparente, non vuole crearsi vie di fuga né cercarsi gli appoggi “giusti”. La vita attorno intanto turbina, le vicende si accavallano, beatitudini casuali e disperazioni saltuarie si alternano nel suo vivere. Col passare degli anni, però, la sua mente, sempre più affamata di verità, prova tedio per la pochezza del mondo che lo circonda e sente il bisogno di alzare verso l’alto il suo cannocchiale galileiano a cercare onestamente luce sui temi che si porta dentro da sempre, cruciali per ogni persona: Dio, la religione in cui è nato, la sua evoluzione, l’al di là, il mistero del vivere e della sofferenza umana, l’impero delle ideologie politiche, le meraviglie e le contraddizioni della natura, i problemi della scuola e dell’educazione; la fiaba dell’amore e le mutazioni etiche dell’umanità contemporanea. Sembra così giusto e bello cercare la verità. Lo è. Eppure egli pagherà in modo assai doloroso questa sua assurda presunzione. Ad ogni sua sgomenta osservazione eretica, i meccanismi sociali di stritolamento si muoveranno per ridurlo al silenzio, anche se non riusciranno mai ad impedire del tutto che dal silenzio si levi qualche voce che renda giustizia alla sua rettitudine.
Manfredo Anzini è nato in Abruzzo parecchi anni fa. Vive a Verona, per sua scelta, da oltre 50 anni. Insegnante di materie classiche e Preside di Liceo, per regolare concorso nazionale, ha guidato per due decenni il CNADSI (Comitato Nazionale Difesa Scuola Italiana) ed in tale veste è stato chiamato più volte in Commissioni ministeriali e audizioni parlamentari su temi relativi alle riforme della scuola. Giornalista dagli anni ‘70, si è occupato della pagine culturali e di critica d’arte. Autore di testi scolastici (Grammatiche Italiane, Manuale di Analisi Logica), editore di testi poetici nei quali egli stesso si è cimentato (“Potermi conoscere”), ha scritto saggi critici su diversi autori di Letteratura Italiana (Vincenzo Monti, Gianna Manzini, Lionello Fiumi…). Ha fondato e diretto, in tempi diversi, due periodici mensili. Giura di avere ancora progetti nel cassetto.
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